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venerdì 28 novembre 2014

Stampante 3D K8200

Era già da un pò che la curiosità sul mondo delle stampanti 3D aumentava e allora cosa fare? assemblarne una, no? mi sembra la cosa più giusta da fare inoltre l'idea di realizzare qualcosa che a sua volta realizza cose è assolutamente meravigliosa..
La Vellaman vende un kit per assemblarsi da soli una stampante 3D, la K8200, con questa stampante 3D in Kit possono essere realizzati in modo rapido e semplice prototipi di modelli o lavorati di quantità limitate.


A qualcuno la domanda potrebbe sorgere spontanea, ma come fa una stampante 3D a stampare in 3D?La stampante 3D dispone diversi strati sottilissimi di un materiale uno sopra l'altro e costruisce in questo modo il modello desiderato strato per strato fino a farlo diventare un oggetto tridimensionale. Il kit Velleman K8200 crea oggetti in 3D grandi fino a 20 x 20 x 20 cm e, a questo scopo, utilizza un tubo flessibile in plastica spesso 3 mm e massiccio, composto da acrilonitrile butadiene stirolo copolimerizzato (ABS) o da acido polilattico (Polylactic Acid, PLA).

Sia l’ABS che il PLA sono polimeri termoplastici, ovvero polimeri formati da catene per lo più lineari, non legate le une alle altre, quindi non reticolate. Per questo, rispondono ad un aumento di temperatura con una diminuizione di viscosità e quindi con una maggiore propensione alla formatura. Entro certi limiti, il ciclo riscaldamento-flusso-raffreddamento può essere ripetuto più volte in quanto la transizione tra lo stato plastico e quello vetroso è di carattere fisico e non chimico, quindi reversibile. Questo aspetto è molto importante perchè ci fa capire che in realtà il polimero non deve essere lavorato allo stato fuso ma allostato di transizione vetrosa il che garantisce la permanenza delle proprietà meccaniche originarie del materiale, una volta indurito. Entrambi sono facilmente reperibili sul mercato sotto forma di filamenti colorati o neutri e dal diametro variabile (in genere 3mm o 1.75mm).
ABS - La sua robustezza, la flessibilità, lavorabilità e una maggiore resistenza alla temperatura la rendono spesso una plastica preferita per gli ingegneri e le applicazioni professionali che richiedono caratteristiche meccaniche adeguate. L'odore della plastica calda scoraggia alcuni così come il fatto che si origini dal petrolio. Il requisito supplementare di un piano di stampa riscaldato comporta che ci possano essere alcuni problemi con di affidabilità con stampanti non dotate di questo accessorio. PLA - La vasta gamma di colori e traslucenza disponibili e la sensazione lucida spesso attirano chi stampa per l'estetica o per piccoli usi domestici. Molti apprezzano le origini a base vegetale e ne preferiscono il profumo semi-dolce rispetto a quello dell'ABS. Se correttamente raffreddato il PLA può consentire maggiori velocità di stampa, strati di spessore inferiore e angoli stampati più nitidamente. Combinando questo con la bassa deformazione delle parti ne fa una plastica popolare per la stampa in casa, per hobbisti, e scuole.

Mi sa che questo post stia diventando un pò lunghetto :) ma torniamo a noi..

Siete pratici di assemblaggio dei mobili IKEA? se già entrate in panico con quelli forse è meglio comprare una stampante 3D già assemblata :) perchè qui di pacchettini numerati c'e' ne sono tantissimi e tutti pieni zeppi di cose piccoline dentro...inoltre è necessaria una certa praticità con saldatore, cacciaviti, chiavi e chiavette varie,  se siete smanettoni fa per voi :)

La realizzazione della stampante ha impiegato 3 o 4 pomeriggi dedicando qualche ora o meno ogni volta, ma viediamo velocemente cosa serve oltre al kit?
  • Cacciaviti a croce, piatti, set chiavi esagonali, pinza, forbici, tronchesina, saldatore stilo, stagno, del termorestrigente perchè quello fornito a me non è bastato :) e un computer meglio se portatile, mi raccomando siate abbastanza precisi e attenti nel montaggio.

Tenete ben presente che la regolazione dell'asse Z è importantissima e molto delicata dovete cercare di rendere uniforme la distanza su tutta la superficio dalla punta dell'estrusore allo spesso di due fogli di carta.
La parte software della stampa 3D l'affronterò in un post dedicato.

Eccovi le foto di alcune fasi del montaggio:



Miglioramenti/Modifiche:
Asse Z la vite senza fine originale era leggermente piegata e anche l'adattatore per il collegamento al motore non aveva i fori perfettamente in asse e nel giro di poche stampe la vite senza fine era totalmente rovinata da risultare quasi bloccata. Quindi ho fatto rifare l'adattatore al tornio e ho messo un nuova vite senza fine entrambi in acciaio.
Inoltre ho distanziato con due rondelle il supporto in plastica inferiore della vite senza fine.
Distanziato anche il fine corsa con un paio di rondelle altrimenti la linguetta andava a sbattere.
Cambiata la fine del fine corsa mettendone una con la testa più grande.

Nell'Asse Y avvitate due viti per parte nei supporti finali delle barre di scorrimento perchè si muovevano rendendo meno precisa la stampa.
Consigli di grattare con un carta vetrata 400 il letto di stampa e pulirlo molto bene.

Rimane ancora da fare qualche miglioria alla cinghia, vedremo più avanti.
K8200 Caratteristiche:
  • Cuscinetto a sfera lineare 8 mm e 10 mm;
  • Tecnologia FFF (Fused Filament Fabrication) per PLA e ABS; FTDI USB 2.0 to Serial, compatibile con Arduino™ (scheda madre derivata da Sanguino); 
  • Velocità di stampa 120 mm/s; massima velocità di stampa da 150 fino a 300 mm/s (a seconda dell'oggetto); 
  • Risoluzione meccanica: X e Y 0,015 mm, Z 0.781 μm; 
  • Risoluzione di stampa: parete (X,Y): 0,5 mm, strato (Z): 0,20 – 0,25 mm.
  • Dal punto di vista delle dimensioni totali, stiamo parlando di 600 mm per lunghezza ed altezza e 450 mm di larghezza. Il tutto per un peso totale di poco meno di 9 kg (8.7, per la precisione).
  • L'assorbimento di corrente è pari a 6 A che l’alimentatore garantisce una tensione pari a 12 V/DC.

Indirizzi di riferimento: 

Avete, quindi, insomma, una grande opportunità: iniziare a realizzare da soli quello che desiderate, il freno sta solo nella vostra immaginazione e il tutto ad un costo veramente abbordabile. 

Si tratta, naturalmente, di un investimento monetario e di tempo e come tale va valutato con grande attenzione.
Ma l'esperienza del montaggio, la programmazione, ed il fatto che vedrete realizzarsi di fronte a voi oggetti che non credevate fosse possibile realizzare è davvero unica.

 

martedì 25 novembre 2014

Sheriff 600 makeover


Per iniziare vi racconto un pò di storia...
Lo Sheriff 600 fu disegnato nel 1968 dall'allora semisconosciuto francese Philippe Harlè per Yachting France nata dalla fusione o più semplicemente un consorzio tra tre diversi cantieri e cioè Lanaverre - Arcoa - Jouet).
Il primo Sheriff 600 fu prodotto nel 1969. L'imbarcazione aveva un prezzo molto interessante e divenne ben presto molto diffusa. Lo Sheriff era offerto in due versioni. Esse si differenziavano dal differente livello di equipaggiamento. La versione "luxury" prevedeva oltre quanto equipaggiava la versione "base", tra l'altro un wc marino e un paraspruzzi sul boccaporto.  Più di 250 Sheriff furono venduti nel primo anno, 1969. La produzione continuò fino al 1979, quando le vendite diminuirono considerevolmente. In tutto circa 1500 barche furono prodotte e vendute. 
In Italia si stima che siano arrivati circa 200 Sheriff. 
 Lo scafo dello Sheriff 600 è costruito in vetroresina rinforzata. Il progetto include una costruzione con due trame di fibre incrociate e sovrapposte, con iniezioni di schiuma di poliuretano, che rendono la barca inaffondabile.
Questo tipo di costruzione, non necessita di telaio, riducendosi in tal modo il peso. Le intenzioni erano di occupare il mercato con una barca a vela abitabile e per famiglie, che aveva un basso peso totale, un pozzetto e una cabina spaziosa e un basso costo. Il progetto era quello  di fare una barca con uno scafo largo con il minore dislocamento possibile.
La larghezza al galleggiamento è quasi identica alla larghezza allo specchio di poppa e ciò rende il pozzetto molto spazioso.
La deriva in metallo è corta ed equipaggiata con un piccolo bulbo. Lo Sheriff galleggia alto nell'acqua e questo, conbinato con il largo scafo , lo rende molto stabile in navigazione e al tempo stesso veloce.
Il pescaggio è di 0.85 metri ( 2.6 ft).
Un paio di anni fà uno di questi modelli è finito tra le mie mani, le condizioni in cui l'ho presa? vi posso dire solamente che galleggiava e quindi ero già contento. I primi lavori furono orientati a rendere la barca in condizioni di navigare e dopo più di un anno la scorsa primavera mi sono  concentrato a dare ad Ortigia, questo è il suo nome, anche un aspetto più bello... 
Lavori eseguiti:
  1. Rivernicata tutta dentro e fuori con tre mani di vernice bicomponente (vernice dal costo esagerato).
  2. Realizzato l'impianto elettrico che mancava totalmente, costituito da 2 batterie a secco in parallelo  da 12Volt 7 Ampere ognuna, pannello solare 30W con regolatore di carica, striscie di led nel pozzetto sotto le sedute, lampada snodabile cucina, 2 luci con touch sensor ai due capi della cuccetta, tutta l'illuminazine è a led in modo da minimizzare i consumi di corrente. Pompa di sentina, radio, presa 12volt, voltmetro digitale, pannello con interruttori e fusibili.
  3. Bussola con illuminazione a led.
  4. La pompa di sentina con galleggiante alloggiata sotto la cambusa dove ho ricavato uno spazio scanvando nel puliertano espanso, all'uscita della pompa di sentina applicata una valvola di non ritorno e collegato il tutto con un raccordo a Y, completo di rubinetto a valle, allo scarico a mare del lavandino, la pompa di sentina ha due modalità automatica e manuale con un deviatore a tre posizioni.
  5. Rifatti totalmente tutti gli interni in legno, usando compensato marino da 8 mm.
  6. Aggiunte due maniglie per reggersi sulla tuga.
  7. tanti altri lavoretti vari.. 
Eccovi il video riassuntivo dei lavori...


E anche qualche foto per rendere meglio l'idea:

lunedì 24 novembre 2014

Web termostato caldaia con Arduino.. INTRO

L'Inverno sta arrivando...magari è utilie :)
Si è vero in giro ci sono tanti che hanno pubblicato un termostato per caldaia fatto con Arduino, il mio è un pò diverso dal solito..non si mette al posto del cronotermostato ma nel mezzo tra questo e  la caldaia,  quindi controlla come il cronotermostato interviene sulla caldaia e può intervenire sulla stessa e permette di tenere tutto sotto controllo via internet, vediamo come..

Due modalità:

"LOCALE": in cui lascia tutto il controllo al cronotermostato, ma monitora cosa succede, se si accorge che nonostante la caldaia dovrebbe essere accesa la temperatura diminuisce e va sotto una soglia prestabilita avvisa indicado problema caldaia.
Nel caso di fughe di gas interviene sulla valvola del gas e avvisa.
"REMOTE": il sistema toglie il controllo al cronotermostato e lo da all'interfaccia web dove si può accendere e spegnere la caldaia e impostare la temperatura desiderata.
Via web è possibile anche consultare tutti i parametri: temperatura locale, umidità, livello gas (ppm) in ambiente, accendere e spegnere altre due utenze, consultare le tempistiche di On e Off della caldaia con orari.

Per passare dalla modalità "locale" a "remote" lo si può fare da web o dal pulsante presente in locale sulla centralina.
Un altro pulsante permette di accendere la retroilluminazione del display, con effetto ritardato tramite transistor resistenza e condensatore.
Altri due pulsanti per comandare le due utenze.
4 led per sapere lo stato di On e Off delle utenze, della caldaia ed allarme.
Vorrei integrare la gestione con calendario ma questo sarà oggetto di un upgrade futuro.
Al momento il tutto è montato su breadboard e il codice è ancora in fase di test in cerca di bugs.

Il motore è un Arduino Mega ADK contornato da uno shield Ethernet, sensore DHT11 per temperatura ed umidità, sensore MQ-2 per gas Metano, display LCD Nokia 5110, 4 tasti, 4 led.

Altro upgrade sarà l'invio di un messaggi di avviso tramite sms o email.
Vi terrò aggiornati e alla fine il tutto sarà pubblicato sul web con codice incluso.
Critiche, opinioni e idee sono benvenute...


Pubblicato un aggiornamento con tutto di codice a questo LINK


All my projects are free for no commercial use. 

Eccoci.. iniziamo..

Eccoci qua, iniziamo questa avventura, ebbene si..un altro Laboratorio di elettronica, tante idee, ogni tanto qualche idea diventa realtà e quindi un nuovo blog.
Dal mio garage in Sicilia dove realizzavo di tutto ad oggi ne è passato di tempo, di strada, circa 2000 km, ma anche di capelli in meno.. l'importante che sto sempre in un laboratorio. Autmentano le idee e gli stimoli e non bisogna mai fermare le rotelline..
Purtroppo diminuisce il tempo a disposizione, quanto mi da fastidio questa cosa, non riesco a descriverlo, vorrei che il tempo avesse un telecomando con le funzioni "expand", "compress" e "jump" in modo da poter allungare o accorciare le giornate a piacere perchè da un lato è vero che vorrei avere spesso tanto tempo in più ma certe volte ti assale il desiderio di fare "jump" alla giornata successiva e in ogni caso mai ridursi così....


non me ne vogliano gli amanti di Homer.. è stupendo :)